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Dott.ssa Antonella Besa

STUDIO DI PSICOLOGIA E SESSUOLOGIA

2021 Studio di Psicologia e Sessuologia dott.ssa Antonella Besa 
 

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SESSUOLOGIA

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Sessualità e non solo.

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Leggi i miei articoli su Noi2 Magazine, sezione EROS

Molto spesso la vita sessuale invece di essere fonte di gioia e realizzazione, diventa un problema e rimane un tabù, sia per noi stessi che per il partner. La sessualità ha storicamente rivestito un ruolo di vitale importanza, ma troppo spesso è stata investita di valenze negative e vissuta come un peccato. Oggi, nonostante la rivoluzione sessuale avvenuta a partire dagli anni 60, viviamo ancora la sessualità in maniera ambivalente: da una parte viene sbandierata e portata all'eccesso, dall'altra è repressa e stigmatizzata.

Mi rendo conto che parlare della propria vita sessuale è per molti strano e imbarazzante, ma l'aiuto di un professionista serio e preparato consente di affrontare serenamente ed in modo appropriato questo aspetto centrale della vita di ognuno di noi, che, se represso, trascurato e non riconosciuto causa grossi problemi sia a livello individuale che relazionale e sociale.

I DISTURBI DELLA SFERA SESSUALE

Attualmente, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, chiamato brevemente DSM e redatto dall’APA (American Psychiatric Association) è il testo di riferimento per quanto riguarda i criteri di classificazione dei disturbi mentali.

Il manuale è in costante aggiornamento e nell’ultima edizione, il DSM V del 2013, i disturbi della sfera sessuale sono suddivisi in 3 categorie:

·       le Disforie di Genere

·       le Parafilie

·       le Disfunzioni Sessuali

La raccomandazione è quella di considerare i sintomi sessuali come disturbi psichici solo dopo aver escluso ogni componente organica. La collaborazione tra specialisti diventa quindi fondamentale per una corretta diagnosi.

Le disforie di genere

La persona che soffre di disforia di genere vive una completa disarmonia tra gli aspetti biologici e l’identità di genere, con la costante consapevolezza di appartenere al genere opposto e di essere imprigionato in un corpo che non lo rappresenta. L’individuo si identifica in maniera intensa e persistente con individui di sesso opposto a quello biologico, cosa che lo porta a vivere in una condizione di malessere fino a compromettere l’ambito sociale, lavorativo e delle relazioni interpersonali.

Le parafilie

Le parafilie sono disturbi sessuali nei quali gli oggetti o le situazioni che determinano l’eccitamento si discostano da quelli comunemente riscontrati nella normalità, e hanno caratteristica di esclusività, continuità e compulsività. Ciò fa sì che ci sia una grande differenza fra la sessualità atipica ed un disturbo mentale: perché ci sia un disturbo mentale, l’individuo parafilico deve provare angoscia per i suoi interessi, e/o deve avere un desiderio/comportamento sessuale che va a ledere la libertà altrui (ad es. violenza) e/o che coinvolga una persona incapace o a sua insaputa. I sintomi devono essere presenti da almeno 6 mesi, causare un forte disagio personale/relazionale e devono manifestarsi come la forma di sessualità esclusiva o prevalente.

Le parafilie vengono declinate in otto categorie:

1.    Il disturbo esibizionistico: il bisogno o il comportamento che porta all'esposizione dei propri genitali a una persona ignara

2.    Il disturbo feticistico: l'uso esclusivo di oggetti non direttamente attinenti alla sessualità (es. scarpe, indumenti) al fine di innescare o aumentare l'eccitamento sessuale

3.    Il disturbo frotteuristico: il bisogno o il comportamento che porta a toccare o palpeggiare il corpo di una persona non consenziente

4.    Il disturbo pedofilico: l'attrazione sessuale per bambini in età infantile e prossimi a quella prepuberale

5.    Il distrurbo da masochismo sessuale: bisogno o comportamento sessualmente eccitante ricercato nel voler essere umiliati, provare dolore o soffrire in altri modi

6.    Il disturbo da sadismo sessuale: bisogno o comportamento sessualmente eccitante nel produrre dolore o umiliazione della vittima

7.    Il disturbo da travestitismo: eccitazione e/o piacere sessuale nell'indossare abiti del sesso opposto

8.    Il disturbo voyeuristico: il bisogno o il comportamento che porta a spiare persone ignare mentre sono nude, in intimo o impegnate in attività/rapporti sessuali

Le disfunzioni sessuali

Le disfunzioni sessuali riguardano le condizioni che ostacolano un rapporto sessuale soddisfacente generando disagio personale e relazionale.

I sintomi devono essere presenti da almeno 6 mesi, causare un forte disagio personale e presentarsi nella quasi totalità delle occasioni (75-100%).

Disfunzioni sessuali femminili:

·       disturbo dell’interesse e dell’eccitazione. Il disturbo si presenta con mancanza di, o significativamente ridotto, interesse/eccitazione sessuale, come manifestato da almeno tre dei seguenti elementi:

o   Assente/ridotto interesse per l'attività sessuale

o   Assenti/ridotti pensieri o fantasie sessuali/erotici

o   Nessuna/ridotta iniziativa sessuale, e in genere insensibile ai tentativi del partner al fine di avviarla

o   Assente/ridotta eccitazione/piacere sessuale durante l'attività sessuale

o   Assente/ridotto interesse/eccitazione sessuale in risposta a qualsiasi stimolo interno o esterno sessuale/erotico (ad esempio, scritto, verbale, visivo)

o   Assenti/ridotte sensazioni genitali o non genitali durante l'attività sessuale durante gli incontri sessuali

·       disturbo da dolore/penetrazione genitopelvico. Il disturbo si presenta come persistenti/ricorrenti difficoltà in uno (o più) dei seguenti elementi:

o   Penetrazione vaginale durante il rapporto

o   Marcato dolore vulvo-vaginale o pelvico durante i rapporti vaginali o i tentativi di penetrazione

o   Marcata paura o ansia (di sperimentare) dolore vulvovaginale o pelvico in previsione di, durante, o come risultato di penetrazione vaginale

o   Marcata tensione o irrigidimento dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale

·       disturbo dell’orgasmo femminile. Il disturbo si manifesta con la presenza di uno dei seguenti sintomi:

o   Marcato ritardo nel (raggiungimento), marcata rarità o assenza dell’orgasmo

o   Marcata riduzione dell’intensità delle sensazioni orgasmiche

Disfunzioni sessuali maschili:

·       disturbo da desiderio sessuale ipoattivo. Il disturbo si manifesta con pensieri o fantasie sessuali/erotici e desiderio di attività sessuale persistentemente o ripetutamente carenti (o assenti). Il giudizio di carenza è fatto dal medico, tenendo conto di fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l'età e il contesto generale e socioculturale della vita di un individuo

·       disturbo da eiaculazione ritardata. Il disturbo si manifesta con

o    Marcato ritardo dell'eiaculazione

o   Raramente, marcata o assenza di eiaculazione

·       disturbo erettile. Il disturbo si manifesta con

o   Marcata difficoltà ad ottenere un'erezione durante l'attività sessuale

o   Marcata difficoltà a mantenere l'erezione fino al completamento dell'attività sessuale

o   Marcata diminuzione nella rigidità dell’erezione

·       disturbo dell’eiaculazione precoce. Il disturbo si presenta con un modello persistente o ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali circa 1 minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l'individuo lo desideri. Nota: Anche se la diagnosi di eiaculazione prematura (precoce) può essere applicata a individui impegnati in attività sessuali non vaginali, non sono stati stabiliti criteri di durata specifici per queste attività.

ll DSM-5 prende in considerazione anche i fattori collaterali che possono influire sulla disfunzione sessuale, quali: 1) fattori relativi al partner (problemi sessuali del partner, stato di salute del partner), 2) fattori relativi alla relazione (scarsa comunicazione, disaccordi circa il desiderio di avere rapporti, 3) fattori di vulnerabilità individuale (abusi sessuali subiti, scarsa considerazione della propria immagine), altri disturbi psichici (ansia, depressione), presenza di fattori stressanti (perdita del lavoro, lutto), 4) fattori culturali o religiosi (inibizioni dovute a proibizioni dell’attività sessuale o del piacere sessuale), 5) fattori medici rilevanti relativi a prognosi e trattamenti per altre malattie.